La stanza sul mare
di Pierfranco Bruni
Non sono al c'era una volta...
La vita passa dentro il tempo e ogni ricordo resta per ricucire le lune precipitate tra le maree e gli orizzonti.
Ho raccontato pezzi di vita abitando la stanza sul mare. Avventure e destini sono rimasti legati ad uno spazio che ha il tempo intrecciato dalle parole.
Nei giorni in cui il vento spazza via le foschie i monti della Calabria raggiungono i miei occhi. Osservo il mare. E il mare è nel suo sguardo.
La stanza ha i colori della luce che sfida l'ombra.
Qui è cominciato un viaggio. Mi sono rincorso tra i ricordi e gli oblii e lei è rimasta l'onda e la consolazione di anni che mi hanno viaggiato come vele tra le mani.
Lei è stata immensa. È immensa nel meraviglioso gioco degli infiniti.
Ma da qui inizio una mia lunga lettera a lei. A lei che vive dentro di me come arcobaleno anche nei percorsi in cui la tempesta ha attraversato la nostra stanza.
Se questa stanza avesse voce non ci sarebbe bisogno delle mie parole o dei miei silenzi.
Qui tutto è passato e tutto è rimasto legato alla favola che ha toccato la fiaba e dialoga con la leggenda.
La realtà sempre insiste. Noi siamo realtà nella favola che vive del nostro amore amante. Viviamo un amore amante. O un amante amore.
Leggo le lacerazioni del vento.
Resto appoggiato alla ringhiera della balconata. Ci sono gabbiani che attraversano i colori e le sfumature passano e si consumano tra una volata di sabbia e l'urto delle onde sullo scoglio.
Mi vivo dentro e lei resta seduta su uno spigolo di letto.
È bella. Ha gli occhi rubati al verde del mare quando il mare veleggia anche nei miei.
Sfioro le immagini e le immagini diventano naviganti nei miei stanchi pensieri. Ha labbra di velluto e i miei baci sulla sua bocca hanno la carnalità di un sorriso mai strappato e sempre donato.
La stanza sul mare ha i profumi dei miei Orienti e la sensualità della sua danza.
Nelle distanze i colori di due fari si intrecciano e formano fasci di azzurri e di verde.
Misuro lo spazio della stanza. Con i passi.
Lei è bella nella sua nudità. Un abbraccio è sempre un'intesa che si dichiara.
Sono passati anni.
In questo immenso amore si raccontano i nostri destini in una passione che incrocia desideri. Siamo desideri e trincea.
Sto costruendo la lettera.
Da questa stanza sul mare comincia.
Caro amore mio,
sei una farfalla o una colomba mentre i gabbiani non smettono di planare dulle onde...
Così comincia la mia lettera dalla stanza sul mare...
di Pierfranco Bruni
Non sono al c'era una volta...
La vita passa dentro il tempo e ogni ricordo resta per ricucire le lune precipitate tra le maree e gli orizzonti.
Ho raccontato pezzi di vita abitando la stanza sul mare. Avventure e destini sono rimasti legati ad uno spazio che ha il tempo intrecciato dalle parole.
Nei giorni in cui il vento spazza via le foschie i monti della Calabria raggiungono i miei occhi. Osservo il mare. E il mare è nel suo sguardo.
La stanza ha i colori della luce che sfida l'ombra.
Qui è cominciato un viaggio. Mi sono rincorso tra i ricordi e gli oblii e lei è rimasta l'onda e la consolazione di anni che mi hanno viaggiato come vele tra le mani.
Lei è stata immensa. È immensa nel meraviglioso gioco degli infiniti.
Ma da qui inizio una mia lunga lettera a lei. A lei che vive dentro di me come arcobaleno anche nei percorsi in cui la tempesta ha attraversato la nostra stanza.
Se questa stanza avesse voce non ci sarebbe bisogno delle mie parole o dei miei silenzi.
Qui tutto è passato e tutto è rimasto legato alla favola che ha toccato la fiaba e dialoga con la leggenda.
La realtà sempre insiste. Noi siamo realtà nella favola che vive del nostro amore amante. Viviamo un amore amante. O un amante amore.
Leggo le lacerazioni del vento.
Resto appoggiato alla ringhiera della balconata. Ci sono gabbiani che attraversano i colori e le sfumature passano e si consumano tra una volata di sabbia e l'urto delle onde sullo scoglio.
Mi vivo dentro e lei resta seduta su uno spigolo di letto.
È bella. Ha gli occhi rubati al verde del mare quando il mare veleggia anche nei miei.
Sfioro le immagini e le immagini diventano naviganti nei miei stanchi pensieri. Ha labbra di velluto e i miei baci sulla sua bocca hanno la carnalità di un sorriso mai strappato e sempre donato.
La stanza sul mare ha i profumi dei miei Orienti e la sensualità della sua danza.
Nelle distanze i colori di due fari si intrecciano e formano fasci di azzurri e di verde.
Misuro lo spazio della stanza. Con i passi.
Lei è bella nella sua nudità. Un abbraccio è sempre un'intesa che si dichiara.
Sono passati anni.
In questo immenso amore si raccontano i nostri destini in una passione che incrocia desideri. Siamo desideri e trincea.
Sto costruendo la lettera.
Da questa stanza sul mare comincia.
Caro amore mio,
sei una farfalla o una colomba mentre i gabbiani non smettono di planare dulle onde...
Così comincia la mia lettera dalla stanza sul mare...